Here the main features of the Lumbard language and of the Lumbard dialects being the ancient original languages of Lombardy even described within the basic of the Standard Average European system, listing typical words and speaking customs. The cover: The village of Borghetto sul Mincio (that is a “little mediaeval village” on the river Mincio) [...]
Nella teoria indoeuropeana l’archeologia ha ormai dimostrato inesistenti le migrazioni bibliche dei pastori presunti guerrieri (kurgan) arrivati dalle steppe armi alla mano ed inventati di sana pianta per sostenere la Data clericale della “creazione” fissata al 23 ottobre dell’anno 4004 Avanti Era Volgare Avanti Cesare (AEVAC) e del tutto insostenibile. Anche volendo conservare il dogma [...]
La parola “dialetto” significa semplicemente “lingua originale” essendo quella che è parlata da sempre all’interno di un determinato territorio (cioè sul proprio Territorio Ancestrale) e all’interno di una determinata cultura originale, di cui è, ovviamente, il palinsesto intellettuale: che non è derivato da altra lingua ma è il “modo” con cui gli aborigeni parlano la [...]
this document list all the papers uploaded here on “idil resources” into year 2023 and 2024 about the Lumbard indigenous or authoctonous language (the “lombard” listed on map n.10 by Atlas of endangered languages) as per the census of dialects “Sprach und Sach Atlas italiens ind der sudschweiz” between years 1920-1956 (AIS) and next detailed [...]
Original languages and so the indigenous dialects are idioms of aboriginal peoples, who own an ancestral territory since the origin of the territory: they are not a minority (with an alien language) but an ancient nation with the language of own territory. Here the “romance” original languages (not neolatine) again in use on Alpine hinterland [...]
Nel diagramma sono catalogate le prime e più antiche configurazioni del Calendario Campestre come sono rintracciabili nell’edificio matematico di oggi, ma si tenga presente che anche la più antica deve sempre nascere da abitudine o tradizione consolidata, quindi da una necessità di migliorare il modo di contare il Tempo, migliorare il lavoro e migliorare la [...]
Diagramma delle tre stagioni primordiali associate ai sei mesi di 57 giorni tra i due solstizii, migliorando le tre stagioni precedenti, oppure adeguandole a nuove esigenze: a questa Data sicuramente antichissima sono già in uso i principali Totem segnaposto che identificano il minimo e il massimo àzimut al solstizio d’estate e al solstizio d’inverno, ma [...]
Nel Calendario primordiale è incastonata la traccia di tutte le epoche precedenti sia per tradizione che per inerzia, perchè la sua sincronizzazione venne adeguata di volta in volta alle esigenze dei mille lavori di campagna ovvero agli usi dell’agricoltura e dell’allevamento ma anche, e forse sopratutto o prima di tutto, alle usanze dei cacciatori, così [...]
La più antica numerazione rintracciabile nel nostro Calendario campestre ha due stagioni da 182+182 giorni più i 3 de La Mærla (giravolta o rotazione) al modo “lineare” portando i 364 giorni a ripartire dal primo dell’anno, salvo nell’anno bisestile quando il terzo giorno de La Mærla è invece l’ultimo dell’anno; in una epoca successiva, i [...]
Nel diagramma mostriamo la Data dei 51 Totem campestri affiancati nei quattro anni del differenziale bisestile, con la loro posizione su una specie di “astrolabio orizzontale” che presumiamo rotondo… sia per la Data degli àzimut e sia perchè alcune distanze tra un Totem e l’altro mostrano chiaramente l’uso pel pi-greco… una cosa che serve soltanto [...]
Posizione dei 51 Totem campestri sull’astrolabio orizzontale, nei quattro anni del differenziale bisestile, confrontando con tutti gli azimut del Sole all’orizzonte di alba e tramonto. Si noti che (a parte l’inverno) la posizione degli àzimut del Sole all’orizzonte di alba e tramonto si trova a pacchetti di cinque/sei Totem, collocati attorno a una Data che [...]
Posizione dei 51 Totem campestri ovvero festività tradizionali o ricorrenze sui 56 marcatori nel cerchio di un astrolabio orizzontale, durante il differenziale bisestile di quattro anni: è l’unico modo di assecondare il proverbio de La Merla, che dice 3+3 giorni “dati/restituiti” e cioè chiaramente “al di fuori” del conteggio pluriennale, costituito dai 13+13=26 cinquantaseiesimi tra [...]
Confronto degli azimut all’orizzonte del sorgere della Luna e del Sole, da cui appare evidente come la misurazione della Luna sia inadatta per conservare la Data da un anno coll’altro ed inutile per sincronizzare equinozii e solstizii. Non è affidabile: non ripete mai nessuna Data tra due solstizii consecutivi alla distanza di 365/366 giorni. Al [...]
Sono indicate le effemeridi per equinozii e solstizii tra l’anno 2009 ed il 2011 tipicamente valide per 2000/3000 anni all’interno del ciclo delle precessioni: uno zero teorico di longitudine si può considerare l’appuntamento del perielio con uno qualsasi dei 2+2 “nodi” annuali ripetendosi all’incirca ogni 5000/6000 anni. L’ultimo appuntamento è stato nel medioevo con il [...]
Diagramma per evidenziare la finzione delle “correzioni” di calendario eseguite dal Clero nell’anno 1582 e spacciate anche per l’anno 325 della nostra era volgare. Se c’è stato un disinteresse millenario per la sincronizzazione della Data solare, dipende dalla imposizione ed impostura del Calendario clericale, che non ha gli anni di 365/366 giorni ed imposto come [...]
Confronto della longitudine Terra/Sole con le festività o Totem del Calendario campestre e con il Calendario clericale di oggi, cosidetto moderno, fiscale o internazionale, secondo la presunta “correzione” dell’anno 1582 e con il Calendario Romano di Giulio Cesare, di Numa e di Veio precedente al Numa, con dieci mesi e la pausa invernale. Nel conto [...]
Ricognizione della distanza costante tra le festività campestri, identificate dai 51 Totem segnaposto, in cinquantasei giorni sincronizzati con la Data dei 2+2 equinozii e solstizii. Sono indicati tutti i cinquantaseiesimi più evidenti (13) i cinque tipi di prowerbis, i 27 Totem maschili e i 12+3 femminili, dividendo per nomi Romani, nomi clericali, nomi medioevali, nomi [...]
Le più recenti istanze di eseguire una “protezione giuridica” della nostra lingua originale lombarda, nei modi conosciuti dal dialetto, sono state protocollate in alcuni Comuni per il dialetto milanese, ma regolarmente rifiutate nonostante la normativa dei loro stessi Regolamenti Municipali, ed anche ignorando il Testo Unico sugli Enti Locali, sempre in vigore, senza contare le [...]
La più recente descrizione della meridiana, o dell’astrolabio fa lo stesso, con una pertica al centro che fa ombra (gnomòne) ed una serie di linee iperboliche per indicare la Data, con l’àzimut e l’altezza del Sole, la conosciamo dal greco Anassimandro che, per forza di cose, la osserva dalle tradizioni precedenti. Non la inventa, ma [...]
L’istituzione sociale del Calendario Campestre è indissolubile dall’attività dell’agricoltura e dell’allevamento, che sono antichissime, ben più antiche della finzione “postglaciale” e della fantomatica “mezzaluna fertile” perchè Nicolai Vavilov ha dimostrato che l’origine delle piante coltivate è indipendente, in una ventina di siti attorno al mondo e al di sotto del 45° parallelo Nord, in una [...]
L’àzimut del Sole all’orizzonte di alba e tramonto e le effemeridi per equinozii & solstizii alle varie latitudini europee mostrano che i Totem segnaposto del nostro Calendario Campestre sono più facilmente sincronizzabili nel hinterland Alpino, tra il 43/44° ed il 46/47° parallelo Nord, centrando sul 45° che è il limite settentrionale massimo (in assoluto) di [...]
Lingue indigene ovvero autòctone Lumbard cioè dialetto la lingua del posto a Milano e Lombardia (1d)
La differenza di valore tra una lingua e l’altra, come tra la lingua della burocrazia e la lingua del posto, la fanno solo i “politicastri” per conservare il potere più distante possibile dalla terra. Chiamano “lingua” il linguaggio della burocrazia e “dialetto” il linguaggio delle genti, perchè sono due parlate diverse, però negano che siano [...]
Lumbard language ethnomathematica (E11) chart for the first prehistoric use of our duodecimal system
L’origine numerica del nostro Calendario Campestre si trova nel sistema duodecimale, ovvero per dodici e cioè in dodicesimi, ripetendo la distanza di 12+12 giorni attorno al solstizio d’inverno, misurandola tra il primo giorno di minimo azimut del Sole all’orizzonte di alba e tramonto, e l’ultimo giorno di minima altezza del Sole a mezdì, praticamente tra [...]
Nel Calendario Campestre il conto dei giorni ha un ritmo “duodecimale” cioè per dodici o in dodicesimi, che si contano l’uno dietro l’altro e non in modo “addizionale” ma in modo “lineare” concatenandoli, con l’ultimo giorno dei dodici giorni che è anche il primo giorno dei successivi dodici. Così, contandone per cinque volte si ottengono [...]